Anche nel mondo del calcio è il mese della Terra
🥅 1 - Le cinque notizie di calcio sostenibile di aprile
La Serie A (e non solo) per la giornata della Terra
Il 22 aprile di ogni anno si celebra la Giornata internazionale della Terra e quest’anno più che in precedenza sono state numerose le iniziative di sensibilizzazione per la crisi climatica di cui si è reso protagonista quell’enorme megafono sociale e culturale che è il mondo del calcio.
1. Chi ha riunito i “capitani per il clima”?
Interessante, soprattutto per come è nata, è quella che ha coinvolto alcuni capitani delle squadre di Serie A. Tutto è partito da Green and Blue, il sito di proprietà del gruppo editoriale Gedi, che all’inizio di aprile ha lanciato una petizione su Change.org per convincere la Lega Serie A ad utilizzare una fascia speciale da fare indossare ai capitani delle squadre in occasione della 31esima giornata di campionato, nel weekend fra venerdì 21 e lunedì 24 aprile.
Si trattava di una speciale fascia da capitano che riporta le famose Climate stripes, un grafico elaborato dallo scienziato britannico Ed Hawkins per rappresentare l’aumento delle temperature medie sulla Terra negli ultimi 100 anni. Il grafico era già noto nel mondo del calcio per essere finito, nella sua versione locale, sulle divise ufficiali del Reading FC, squadra di seconda divisione inglese.
Come è noto, però, i capitani delle squadre di Serie A non sono liberi di indossare qualunque fascia, ma ne hanno una standard che non può essere in alcun modo cambiata a propria discrezione. Per questo motivo è stata necessaria una petizione, firmata ed abbracciata, fra gli altri, dall’ex capitano della Juventus Alex Del Piero e dagli attuali capitani di Milan, Monza e Sassuolo: Davide Calabria, Matteo Pessina e Domenico Berardi. Puntuale è arrivata anche la reazione del presidente della lega Casini, che ha accolto la proposta in parte, rielaborandola. Ed ecco che, fra il 21 e il 24 aprile, i capitani sono scesi in campo con una speciale fascia per la Terra, che rientrava in una più ampia iniziativa di sensibilizzazione realizzata in collaborazione con AWorld, l’app ufficiale della campagna delle Nazioni Unite ActNow, e 3Bee, azienda leader nella protezione e ripopolamento di una delle specie fondamentali per il pianeta, le api.
L’obiettivo dell’iniziativa era sfruttare l’enorme popolarità del calcio e dei capitani delle squadre di Serie A per promuovere fra i tifosi la conoscenza problema della crisi climatica, crisi che esiste e che deve essere affrontata con l’aiuto di tutti, cittadini (e quindi tifosi) in primis.
2. Due giocatrici della Serie A femminile nella prima community di “Campioni del clima”
C’entra poco, invece, con il nostro campionato, se non per la partecipazione di due calciatrici di Roma e Juventus, l’iniziativa lanciata sempre in occasione della Giornata Mondiale della Terra, da Common Goal e Football For Future, due organizzazioni che hanno come obiettivo la sensibilizzazione di tematiche sociali ed ambientali attraverso usando il calcio come veicolo. La prima, con sede a Berlino, è sostenuta fra gli altri da Adidas, Dazn, Unione Europea, Hyundai, Deloitte e dalle fondazioni di FIFA e UEFA. Fa parte del board l’ex fantasista spagnolo di Valencia, Chelsea e Manchester United, Juan Mata e vi hanno aderito anche i calciatori Adama Traoré, Timo Werner del RB Lipsia, Serge Gnabry del Bayern, Paulo Dybala, la fuoriclasse del Chelsea Pernille Harder e addirittura un club per intero, i danesi del Nordsjaelland. La seconda, è invece un’organizzazione inglese che si propone di aiutare club e organizzazioni calcistiche attraverso l’esperienza dei propri esperti di sostenibilità.
L’iniziativa lanciata prende il nome di Climate Champions, “campioni del clima” e consiste nella creazione di una community di calciatrici e calciatori professionisti, che verranno seguiti e supportati nei lancio e nello sviluppo dei loro personali progetti, aiutandoli a creare e raggiungere una community sempre più ampia grazie al know how sviluppato in questi anni dalle due organizzazioni promotrici. Fanno parte dei Climate Champions sei calciatrici e due calciatori:
Tessel Middag, centrocampista olandese delle Rangers di Glasgow;
Jane Ross, sua compagna di squadra, attaccante nata in Scozia
Sofie Junge Pedersen, centrocampista danese della Juventus Women;
Mael Corboz, centrocampista statunitense dell’SC Verl 1924, squadra di terza divisione tedesca;
Lotte Wubben-Moy, calciatrice inglese, di ruolo difensore, dell’Arsenal;
Jessie Fleming, sua rivale con la maglia del Chelsea, canadese, di ruolo centrocampista;
Bart Vriends, difensore olandese dello Sparta Rotterdam;
Elin Landstroem, svedese, fresca campionessa d’Italia con la maglia della Roma e con un passato anche all’Inter.
3. Come sarà la Coverciano del futuro?
Il 20 aprile, la giunta comunale di Firenze ha approvato il progetto di rinnovamento del Centro Federale di Coverciano, quello dove si riuniscono ed allenano le nazionali italiane di calcio, presentato dalla FIGC. Il piano, che determinerà un ampliamento di 7350 metri quadrati, è stato redatto secondo le linee guida della UEFA (UEFA Best Practice Guide to Training Centre Construction and Management e UEFA Sustainable Infrastructure Guidelines) e sarà caratterizzato da innovazione tecnologica, integrazione paesaggistica ed efficientamento energetico. Quello attuale risale al 1958.
Questi i principali interventi:
Autosufficienza energetica, grazie ad un impianto fotovoltaico di 3.180 metri quadrati in grado di produrre, a regime, circa 900 000 kw/h all’anno;
Cablaggio dei campi principali, per favorire una continua produzione audiovisiva e dare sempre maggior visibilità agli allenamenti e alle gare che vi verranno disputate;
Adeguamento delle tribune del Campo 1 “Fabio Bresci” del Campo 2 “Enzo Bearzot”, per facilitare la presenza di pubblico;
Nuove piantumazioni nelle aree verdi e manutenzione costante di quelle pavimentate;
Illuminazione a basso consumo degli spazi interni ed esterni, con un ridotto impatto sul contesto cittadino e sull’inquinamento luminoso dell’area;
Rifacimento di palestre e spogliatoi, ampliamento ed modernizzazione di struttura ricettiva e ristorante;
Riqualificazione del parcheggio in terra battuta e ghiaia, al posto del quale verrà costruito un parcheggio a due piani con costi auto per diversamente abili e colonnine di ricarica per le auto elettriche. In quest’area, di circa 4000 metri quadrati, verranno anche piantati nuovi alberi e realizzata uno spazio ecologico per la raccolta e differenziazione dei rifiuti.
“Valorizzeremo un asset fondamentale per le Nazionali Azzurre e per tutto il calcio italiano, un modello di formazione e di innovazione per farlo ridiventare un punto di riferimento nel mondo” - ha dichiarato il presidente della FIGC Gabriele Gravina. “Coverciano è il laboratorio della Nazionale, la casa degli Azzurri. È qui che l'Italia ha costruito le sue vittorie e sempre da qui è ripartita dopo le sconfitte. Il Centro tecnico federale è un valore aggiunto per Firenze, non solo l''Università del Calcio” - sono invece le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella.
Ora manca solo l’ok del Consiglio Comunale, poi anche le nostre nazionali avranno finalmente a disposizione un centro di allenamenti al passo coi tempi e capace di ridurre il più possibile il proprio impatto ambientale.
4. La Roma ha vinto il Premio Città di Roma
Dal 2015, il Premio Città di Roma è un riconoscimento destinato dall’OPES (Organizzazione per l’Educazione allo Sport) a personalità o realtà dello sport, dell’associazionismo o della cultura che si sono distinte nel proprio settore. Viene conferito ogni anno il 21 aprile, data in cui si celebra la nascita della città eterna. Fra i premiati di questa nona edizione c’è anche l’AS Roma, grazie al progetto “Unstoppable - Superiamo gli ostacoli”.
La società giallorossa aveva lanciato il progetto “Superiamo gli ostacoli” già nel 2022, con l’obiettivo di supportare persone affette da disabilità, anziani, donne vittime di violenza e bambini ospedalizzati, sia nella loro esperienza allo stadio durante le partite della Roma, che in altre attività quotidiane.
Nel marzo 2023, l’impegno del club nei confronti di queste persone ha raggiunto uno step successivo, grazie al sostegno del Gruppo Toyota. Attraverso il marchio KINTO, infatti, la casa automobilistica giapponese, ha messo a disposizione della società una flotta di veicoli idonei al trasporto di persone con disabilità. Così è nato “Unstoppable”, un servizio di mobilità che il club mette al servizio della comunità, in particolare per:
Genitori che hanno figli in ospedali o case di accoglienza, per consentir loro di assisterli il più possibile durante le cure;
Anziani, per recarsi a svolgere cure, visite o terapie;
Donne ospiti nei centri anti-violenza;
Tifosi della Roma affetti da qualunque disabilità, per facilitare loro il tragitto e l’accesso allo stadio per le partite della loro squadra del cuore.
Quando si parla di sostenibilità e di responsabilità sociale delle squadre di calcio, iniziative come queste sono esattamente quello che si auspica diventino sempre più frequenti: una società sportiva che, con il sostegno economico e tecnologico di un’impresa ben più ricca, sviluppi progetti per migliorare la vita della propria comunità.
5. La fortuna di abitare a Dusseldorf
Quando si parla di sostenibilità e di responsabilità, però, le si devono intendere a tutto tondo, in tutte le loro dimensioni, nei confronti dell’ambiente, della comunità, ma anche dei clienti/consumatori, che nel caso delle squadre di calcio diventano qualcosa di più di semplici stakeholder: sono esattamente ciò che le tiene in piedi, la ragione per cui esistono, i tifosi. Non bisogna mai dimenticare che il tifoso non è solo una risorsa da sfruttare e prosciugare come se fosse una miniera, anche se i prezzi dei biglietti, del merchandising e degli abbonamenti alle televisioni, oltre alle continue iniziative di marketing e lanci di nuove collezioni sembrano andare nella direzione opposta. Per questo, ciò che ha annunciato il Fortuna Dusseldorf è rivoluzionario.
Dusseldorf è la seconda città più grande della Renania Settentrionale-Vestfalia e la settima dell’intera Germania. La sua squadra di calcio, il Fortuna, è una delle società storiche del calcio tedesco, capace di vincere un campionato (nel 1933), due Coppe di Germania e tre Coppe Intertoto. Oggi milita in Bundesliga 2. Pochi giorni prima della fine di aprile, il club ha lanciato Fortuna for everyone, che più che un progetto o un’iniziativa, viene definito un viaggio, un viaggio che la società intraprenderà assieme ai tifosi, alle istituzioni della città e ad alcuni partner.
A partire dalla prossima stagione, infatti, verrà sperimentato un nuovo modo di andare allo stadio per i tifosi: completamente gratis. La stagione 2023/24 farà da pilota, con solo alcune partite fruibili gratuitamente, ma l’obiettivo per il futuro è di arrivare a consentire ai tifosi di entrare allo stadio senza pagare per tutte le partite casalinghe del Fortuna. Ovviamente questo significa rinunciare completamente agli introiti che può generare uno stadio moderno e con una capienza di oltre 50 000 posti come la Merkur-Spiel Arena. Sarà quindi fondamentale il supporto finanziario di alcuni partner: la città di Dusseldorf, Hewlett Packard, Provinzial e TargoBank, partner che condividono con il club la convinzione che il calcio appartenga prima di tutto ai tifosi.
Non è finita qui. Il club ha approfittato dell’occasione per rendere noto che in futuro cambierà anche la gestione del budget stagionale derivato da ogni tipo di introiti. Il 20% andrà allo sviluppo di settore giovanile e squadre femminili, un altro 20% sarà invece destinato alle infrastrutture, fisiche e digitali, mentre un 10% sarà utilizzato per promuovere il radicamento dello sport in città e implementare progetti di responsabilità sociale e ambientale in collaborazione con la già citata Common Goal. Il resto resterà probabilmente indirizzato a ciò che comunque, nel calcio, resta imprescindibile, ovvero il successo sul campo. In questo senso, l’obiettivo è tornare il prima possibile in Bundesliga.
La frase con cui si apre il comunicato ufficiale del club è ciò che ogni tifoso vorrebbe leggere sul sito della propria squadra del cuore: “Abbiamo ascoltato, imparato e discusso tanto in questi ultimi mesi. Riguardo al calcio, al Fortuna Dusseldorf e alle cose che vogliamo fare diversamente in futuro. Ed è da qui che partiamo adesso. Come club, assieme alla città, ma soprattutto assieme a tutti i tifosi del Fortuna e a quelli che lo vorranno diventare”. Ecco, in questo, nell’ascoltare, in Italia abbiamo ancora tanto da imparare.
Queste erano le 5 iniziative di calcio sostenibile che ho scelto di promuovere per il mese di aprile, ma sicuramente ce ne sono tante altre, che magari mi sono perso io e che conoscete voi.
Se vi fa piacere, potete scrivermele nei commenti, oltre a darmi consigli, impressioni, opinioni. Ascoltare, imparare, discutere. Come ci insegna il Fortuna parte tutto da qui.
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Grazie e buon calcio!